Vecchi, candidato dello statu quo

Nelle città normali alle primarie vanno candidati delle varie correnti del PD, assieme magari a rappresentanti di partiti alleati, si sfidano, e chi vince viene candidato a Sindaco ed ha l'appoggio - a volte magari poco convinto - degli altri. A Reggio invece le consorterie si erano riunite molto prima del 2 marzo ed accordaLuca-nel-suo-castellote su un nome che le garantisse tutte, e quindi garantisse il permanere degli equilibri esistenti: prova ne sia il fatto che da anni tutti sapevamo chi sarebbe stato il candidato del centro-sinistra. Abbiamo quindi assistito al paradosso di un Luca Vecchi che correva alle primarie sostenuto da tutti, dai civatiani, come dai renziani, dai cuperliani, come dai dossettiani e castagnettiani... candidato-notaio, il cui primo dovere sarà tentare ogni istante di accontentare tutti, di dare un proporzionato spicchio di potere ad ogni corrente e gruppuscolo del suo partito, pena la rottura del precario equilibrio sul quale si regge la sua candidatura e -Manuale Cencelli peggio - sul quale si reggerà la sua poltrona di Sindaco, nel caso venga eletto. Non stupisce quindi l'eterogenea formulazione che traspare dalla lista del PD ed i calcoli da prima repubblica che s'intravedono in trasparenza..

La domanda che mi pongo, da cittadino reggiano, è come farà ad amministrare la città un Sindaco che dovrà esser continu amente preso - manuale Cencelli in una mano e bilancino nell'altra - ad accontentare i vari gruppi e gruppuscoli che l'avranno sostenuto, nel disperato tentativo di tenere in piedi  il castello di carte sul quale sarà seduto... gli avanzerà qualche minuto alla settimana per i molti e gravi problemi di Reggio?    

Pietro Negroni,

Candidato per il Consiglio comunale, Lista Donatella Prampolini Sindaco